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Reverse vending: Ti pagano se consegni i rifiuti.Ecco come

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Reverse vending,un metodo alternativo alla costosa differenziata.Consegni i tuoi rifiuti e TI PAGANO!

In fondo i nostri rifiuti sono una fonte di guadagno perchè possono essere usati dal riciclaggio di materiali fino alla produzione di corrente elettrica (termovalorizzatori).

Il reverse vending è un metodo alternativo alla raccolta differenziata classica basato sull’incentivo economico e dà la possibilità ai cittadini di conferire determinati rifiuti in apposite macchine che riconoscono e separano i materiali tramite la lettura di un codice a barre. In breve si tratta di rivendere i rifiuti di plastica, lattine e vetro che noi produciamo riconsegnandoli presso supermercati bar e ristoranti. In Europa è diffusissimo, in Italia poco o nulla.

Il sistema ha molti pregi; le amministrazioni pubbliche vedrebbero una riduzione dei costi di gestione poiché sarebbero i cittadini a trasportare i rifiuti. Esistono varie tipologie di macchine che si distinguono in base alla capacità di raccolta e di scelta dei materiali. Possono essere posizionate in bar, ristoranti o supermercati e quelle più grandi anche su suolo pubblico. Purtroppo il metodo così come è stato concepito in Italia non può dare buoni risultati perché non è conveniente per il cittadino. Per dimostrarlo siamo andati lungo il ciglio di una strada ed ne abbiamo ripulito il fosso, riempiendo in un’ora due sacchi da 120 litri di rifiuti potenzialmente recuperabili. Poi abbiamo portato questi due sacchi nella macchina in via Pietro Nenni ad Alessandria ed abbiamo inserito 63 pezzi per un totale di solo 1,26 €.

In Italia il sistema ha un terribile difetto: bottiglie e lattine vengono pagate indistintamente 2 cent e in alcuni casi la macchina non dà buoni spesa ma solo “punti fedeltà” e non a tutti interessano pentole e tovaglie.
Se avessimo portato lo stesso quantitativo di materiale in un supermercato tedesco avremmo ottenuto almeno 16€

In Germania le bottiglie di plastica vengono pagate dai 25 ai 30 centesimi, molto di più rispetto all’Italia, perché i consumatori pagano una cauzione iniziale che si aggiunge al prezzo d’acquisto, ma solo in questo modo il metodo può funzionare, e cioè quando si toccano le tasche della gente. Il risultato è che lungo le strade della Germania non c’è la minima traccia di bottiglie di plastica, lattine o bottiglie di vetro. E non ci sono nemmeno nei bidoni della spazzatura. Insomma con questo sistema la raccolta differenziata si avvicina molto al 100%. Le persone senza tetto frugano nei bidoni e raccolgono le bottiglie di plastica e le lattine per consegnarle in un qualunque bar che è tenuto a prenderle in cambio di un po’ di denaro.

Questo sistema genera anche posti di lavoro. Nel supermercato che abbiamo visitato lavorano a tempo pieno tre persone. Tra di loro c’era Kofi, un uomo di origine somala che parla anche un po’ di Italiano e che ci ha spiegato come funziona la gestione della flaschenpfand.
Qui ogni giorno vengono gestiti circa 4000 euro di resi ed il sabato si può arrivare anche ad 8000.

In Italia c’è il CONAI — Consorzio Nazionale Imballaggi — è un consorzio privato senza fini di lucro costituito dai produttori e utilizzatori di imballaggi con la finalità di perseguire gli obiettivi di recupero e riciclo dei materiali di imballaggio. Il Conai raccoglie denaro per coprire le spese di recupero dei rifiuti riciclabili. Per cui basterebbe destinare parte delle casse del Conai a finanziare gli incentivi per il reverse vending.

 

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Fonte : https://www.youtube.com/watch?v=eUoBajxNuOs

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