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Capsula mundi: la sepoltura che mantiene”vivi”. Come diventare un albero dopo la morte

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Capsula mundi è un progetto tutto italiano che sta spopolando in molti Paesi,la salma viene collocata in un”uovo” biodegradabile insieme ai semi di un abero.

Piantare un albero invece di innalzare una lapide, interrare una capsula biodegradabile  invece di una bara.
E’ questo il progetto tutto italiano di Capsula Mundi, realizzato dai designers Anna Citelli e Raoul Bretzel, il quale ha come intento non solo quello di mantenere ancora più “vivo” il ricordo di un proprio caro, ma soprattutto quello di trovare un’alternativa sostenibile al consumo del suolo e all’impatto ambientale causati dai cimiteri “tradizionali”.

Soltanto in Italia ogni anno si abbattono 50 km quadrati di bosco per costruire bare che, una volta interrate, iniziano a inquinare il suolo e falde acquifere con sostanze come vernici, lacche e zinco. Per non parlare dell’impatto sull’ambiente dei loculi cimiteriali in cemento e del consumo di suolo. E il pericolo viene anche da metodi apparentemente più “innocui” come la cremazione, che rilascia nell’aria gas serra e sostanze tossiche, seppur in minima quantità.

Come sopra accennato, il progetto che dovrebbe porre fine a tutto ciò, consiste  in un contenitore a forma di uovo, realizzato con un materiale 100% biodegradabile,come la plastica di amido, bambù o vimini, in cui il corpo del defunto viene disposto in posizione fetale, per poi essere posto sotto terra insieme ai semi di un albero.

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Una volta piantato nel terreno, il “seme” diventerà il piedistallo di un albero, scelto in vita dal defunto, che crescerà grazie alla decomposizione naturale delle spoglie.

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I vantaggi sarebbero anche economici, una bara costa mediamente 2500€, mentre la capsula biodegradabile si aggira intorno ai 300€.

La Capsula Mundi permetterà così di ricordare il defunto non attraverso la sua lapide o un’urna ma trovandosi davanti l’albero cresciuto al di sopra del suo corpo, che verrà curato da familiari e amici, come un’eredità per i posteri e per il futuro del pianeta.

In questo modo i cimiteri si trasformeranno in veri e propri parchi sacri che nessuno vorrà abbattere, una vera e propria risorsa in più per il nostro pianeta, la quale si “forgia” sui nostri antenati.

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Anche l’Italia potrà avere cimiteri “verdi” se un giorno la legge lo permetterà, ma purtroppo c’è un limite posto dall’attuale normativa italiana, che vieta dal 1934 le inumazioni “verdi”. Attualmente la legge è in fase di modifica ma fino ad allora questo progetto non potrà prendere piede nel Bel Paese.
Ciò deriva anche dal fatto che un progetto del genere colpirebbe pesantemente il “business degli estinti”, un giro d’affari al quale gli addetti ai lavori difficilmente vorrebbero rinunciare, tant’è che Bretzel e la Citelli hanno persino ricevuto pressioni e minacce a causa del loro progetto. All’estero, invece, questi tipi di cimiteri sono già una realtà in forte espansione, soprattutto in Inghilterra, dove è possibile realizzarli già dal 1998.
Da noi invece il denaro vale di più dell’ ambiente….

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