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Pensioni: brutte notizie dall’OCSE, si va in pensione a 71 anni

Pensionato triste

Arrivano brutte notizie per quanto riguarda le pensioni. Secondo le ultime previsioni dell’ OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) in Italia i futuri pensionati accederanno alla pensione all’età di 71 anni. Vediamo tutti i dettagli di seguito.

Pensionato triste
Foto pixabay.com

Mentre in Italia c’è sempre all’ordine del giorno la riforma delle pensioni, con l’addio a Quota 100 e lo spostamento in là della pensione di anzianità a partire dal 2022 (per poi tornare progressivamente ai 67 della riforma Fornero) per le nuove generazioni il traguardo sarà ancor più lontano.
Secondo il rapporto OCSE sulle pensioni del 2021 chi entra oggi nel mercato del lavoro, o ci è entrato da poco, andrà in pensione a 71 anni. In pratica chi inizierà a lavorare da oggi in poi in Italia, andrà in pensione a 71 anni di età, ovvero in media circa 9 anni più tardi di chi si ritira oggi dalla vitta attiva, grazie alle “diverse opzioni disponibili” che permettono di andare in pensione in media a 61,8 anni.

Perché l’età pensionabile è destinata ad allontanarsi

Gli assegni previdenziali elargiti oggi, se confrontati con quelli di altri Stati, sono tra i più pesanti sulle casse dello Stato. È quanto emerge dal rapporto “Pensions at a Glance” stilato dall’Ocse, che analizza i sistemi pensionistici di diversi Paesi.
Il motivo secondo l’OCSE è il seguente:
la concessione di benefici relativamente alti a pensionati giovani fa sì che la spesa pensionistica pubblica si collochi al secondo posto tra le più alte dei Paesi dell’Ocse, pari al 15,4% del Pil nel 2019“.
La causa secondo l’OCSE sarebbero proprio le diverse opzioni disponibili in Italia per andare in pensione prima, che abbassano l’età pensionabile per molti, ma creeranno un debito per i pensionati del futuro. In pratica i nostri figli pagheranno le scelte scellerate fatte dagli ultimi anni a questa parte.
Il problema principale dell’Italia, secondo il rapporto, è che concedendo benefici che permettono il pensionamento prima ha una spesa pensionistica che la colloca al secondo posto tra quelle più alte tra i Paesi OCSE.

Tra gli altri Paesi in cui si andrà in pensione più tardi, anche Danimarca (74 anni), Estonia e Paesi Bassi (entrambi a 71 anni, come l’Italia).

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