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Come scaldarsi con i pannelli radianti e come farli in casa: economici, efficaci e risparmiano energia

Pannelli radianti artigianali

Vediamo cosa sono e come si realizzano i pannelli radianti utilizzabili per il riscaldamento domestico, in sostituzione o come aiuto alla caldaia per risparmiare energia. Si tratta di particolari pannelli che irradiano calore in modo costante ed uniforme servendosi di poca energia. Vediamo tutti i dettagli di seguito.

Pannelli radianti artigianali
Pannelli radianti artigianali © YouTube Bosco di Ogigia

I pannelli radianti sono in grado di generare un calore intenso e piacevole, scaldano in modo uniforme, quasi come i raggi del sole che entrano in casa da una finestra. Nulla a che vedere con i termosifoni, il modo in cui un pannello radiante scalda l’ambiente è totalmente diverso. E’ possibile realizzare pannelli della forma desiderata dando spazio alla propria creatività. Ad esempio si possono fare forme come un quadro, una lavagna, forme ovali eccetera. L’importante che si tratti di forme piatte in quanto tali pannelli necessitano di un lato completamente isolato in modo da irradiare tutto il calore prodotto dall’altro lato.

Come funziona un pannello radiante per il riscaldamento di case e ambienti

Il principio relativo al funzionamento è molto semplice. Il materiale di base che permette l’irradiamento del calore deve essere innanzitutto non metallico, ma refrattario. Esistono in commercio delle malte refrattarie già pronte all’uso, oppure è possibile crearla miscelando della terracotta con altri materiali di scarto agricolo come paglia sminuzzata eccetera. Il consiglio è quello di acquistare una malta refrattaria in commercio, sono studiate per la massima efficienza e soprattutto sono a grana fine, in modo tale da essere levigate per dare un aspetto gradevole al pannello radiante. Si presentano sotto forma di polvere fine, basta miscelarla con acqua in modo da creare una malta di media densità ed applicarla.

Il materiale refrattario viene riscaldato da una resistenza elettrica all’interno sotto forma di filo, che trasmette il calore in modo uniforme in tutti i punti. La malta refrattaria irradierà tutto il calore prodotto, nell’ambiente in modo uniforme e prolungato. Queste malte sono studiate, come dice la parola, per assorbire calore e respingerlo in modo uniforme.
Arrivati a questo punto ti chiederai: ma conviene visto che è alimentato a corrente elettrica?

La convenienza del pannello radiante consiste nel fatto che tutto il calore prodotto dalla resistenza viene irradiato in modo uniforme dalla superficie refrattaria, questo si traduce in zero dispersione e zero sprechi di energia. Questi pannelli possono arrivare ad una temperatura di 100°C, e quindi sono in grado di riscaldare una stanza in pochi minuti. Basta collegarli alla corrente elettrica per poco tempo quindi per ottenere un tepore piacevole. Possono essere utilizzati ai aggiunta all’impianto di riscaldamento, per stemperare o per far lavorare di meno la caldaia. Infine le resistenze a filo non consumano molto.

Quanto consuma

Molti utilizzano i pannelli radianti in aggiunta al riscaldamento domestico, in questo modo il calore viene generato per una parte dal gas e per un’altra dall’energia elettrica. La soluzione ideale sarebbe l’impianto fotovoltaico domestico oppure un pannello solare per alimentare solo ed esclusivamente il pannello radiante, in modo da azzerare totalmente i costi. Ovviamente il consumo dipende dalla dimensione del pannello, dall’isolamento della stanza e dalle ore che si tiene acceso. In genere il consumo ammonta a 1kWh per ogni 10mq calpestabili. si possono realizzare pannelli, dal consumo di 300, 500 watt o 1kW in base alla grandezza e alla lunghezza della resistenza elettrica.

Come si realizza

Il processo di realizzazione è abbastanza semplice. Bisogna innanzitutto creare una struttura in ferro della forma desiderata con un bordo spesso qualche centimetro, dove verrà colato il cemento refrattario. Alla base della struttura devono essere applicati una materiale isolante a scelta e una rete elettrosaldata in modo tale da ottenere un prodotto ben saldo, compatto e privo di crepe.
Successivamente posizionare la resistenza a filo all’interno della struttura, praticando un foro per la fuoriuscita del cavo che andrà collegato alla presa della corrente elettrica. Il filo va posizionato a serpentina. Più stretta sarà la serpentina maggiore sarà il calore irradiato in modo uniforme.

Infine colare la malta refrattaria all’interno della struttura e aspettare che si asciughi. L’ultimo passo sarebbe, una volta asciutta, quello di levigare la superficie in modo da rendere il pannello radiante di un aspetto gradevole.
Di seguito vi mostro un video realizzato da “Bosco di Ogigia” molto interessante ed esaustivo che mostra tutti i vantaggi dei pannelli radianti, i consumi e come si realizzano in modo artigianale. Buona visione.

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