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Bagnai: Recovery Fund? I soldi non sono a fondo perduto. Ecco l’inganno europeo

alberto bagnai recovery fund

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Vi mostriamo l’estratto di un intervento del politico ed economista Alberto Bagnai riguardo il Recovery Fund, il fondo tanto pubblicizzato dal governo per essere un aiuto europeo totalmente a fondo perduto. Secondo Bagnai tale fondo rappresenterebbe invece un ulteriore inganno europeo che farebbe lievitare ancora di più le tasse degli italiani. Di seguito le sue parole.

Tutti i giornali ci informano che l’Italia, ad un tavolo in cui non ha partecipato, avrebbe ottenuto dall’Europa cinquecento miliardi a fondo perduto come ha specificato il presidente Conte, cioè sono soldi che non andrebbero restituiti. Questo sarebbe il meccanismo del Recovery Fund. Ma le cose non stanno proprio così.

Un fondo è essenzialmente una struttura che prende soldi da qualcuno e li dà a qualcun altro. In questo caso il Recovery Fund dovrebbe rastrellare i soldi sul mercato per poi darli agli stati. Ma il mercato ovviamente i soldi li rivorrà indietro, i risparmiatori europei non elargiscono i loro soldi con donazioni, fanno degli investimenti e vogliono vedere capitali interessi. E chi restituirà loro questi soldi?

Glie li ridarete voi attraverso nuove tasse che confluiranno nel bilancio europeo ( come previsto dalla proposta franco-tedesca). Ci sarebbero invece soluzioni per uscire dalla crisi senza passare per nuove tasse. Una di queste sarebbe l’intervento della Banca Centrale Europea che dovrebbe sostenere ancora di più le emissioni di titoli di Stato degli stati membri“.

Secondo Bagnai però questa soluzione non viene ancora portata avanti in sede europea “perchè lo scopo di Francia e Germania è quello di far aumentare il volume del bilancio europeo, facendovi confluire più risorse possibili per salvare solo ed esclusivamente loro“.
Bagnai spiega che nella proposta franco-tedesca sarebbe riportato nero su bianco che “lo scopo è quello di avere un bilancio che sia sufficientemente capiente da sostenere la Green Transition (transizione verde), cioè far transitare l’industria franco-tedesca dai motori a combustione ai motori elettrici per garantire la sopravvivenza della Volkswagen e della Peugeot“.

Quindi con il ricatto della crisi Francia e Germania vogliono appesantire il bilancio dell’Unione Europea dicendoci che se noi non accetteremo questo bilancio non potremo accedere a questi fondi (Recovery fund) che non sono a fondo perduto ma che si devono ripagare con nuove tasse.
Mostriamo di seguito l’intervento di Alberto Bagnai.

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