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Come riconoscere un pellet di qualità: il test del bicchiere

pellet qualità test

Il pellet è ormai uno dei combustibili maggiormente utilizzati per il riscaldamento domestico.Quindi acquistare un pellet di qualità è indispensabile.

E’ ormai noto che pellet è uno dei combustibili maggiormente utilizzati per il riscaldamento domestico, quindi acquistare un prodotto di qualità è fondamentale sia per la resa termica (la quale se bassa produrrebbe un consumo eccessivo e calore insufficiente), sia per la salute della vostra stufa o caldaia e anche per la salute del vostro organismo.

Se si vuole ottenere una combustione ottimale, evitando anche di intasare facilmente la macchina, occorre tener conto di diverse caratteristiche: materiale utilizzato, residuo ceneri, umiditàpotere calorifico e anche le varie certificazioni.

Potere calorifico

È il calore liberato dalla combustione di un’unità pellet e viene misurato in MJ/kg (megajoule per kg), in kWh/kg (Kilowattora per kg) o Kcal/kg (chilocaloria per kg).
Ad esempio, se una tipologia di pellet ha un potere calorifico di 12,2 MJ/kg (= 3,4 kWh/kg), vuol dire che bruciandone un chilogrammo si liberano 12,2 MJ (= 3,4 kWh) di energia, sotto forma di calore.

In genere i produttori riportano sui sacchi dei propri prodotti il potere calorifico espresso in kWh/kg. Un pellet con un buon potere calorifico dovrebbe avere questo valore a 5 kWh/kg o superiore.

Residuo ceneri

In genere i produttori di riportano sui sacchi dei propri prodotti il residuo ceneri espresso in percentuale, si intende la percentuale in peso della componente inorganica del pellet, le ceneri appunto. Ad esempio se viene riportato il valore del residuo ceneri allo 0,7%, vuoldire che un sacco da 15 kg produrrà circa 105 grammi di cenere.

E’ auspicabile che il contenuto delle ceneri sia il più basso possibile, per ridurre il fastidio di svuotare il contenitore dalle ceneri il meno possibile, e per effettuare meno pulizie periodiche alla macchina possibili.

Leggi anche: Cenere del camino: gli usi alternativi che non immagineresti mai

Un prodotto abbastanza “pulito” dovrebbe avere questo valore inferiore allo 0,5%.

Umidità

Il contenuto di umidità misura la quantità di acqua presente nel pellet in percentuale. In genere, l’umidità è inferiore al 10%. L’umidità condiziona il comportamento energetico del prodotto.
Più umidità significa più acqua e più acqua determina una minore presenza della massa secca e conseguentemente minore energia generata in combustione. C’è poi da considerare che l’acqua presente nel prodotto evapora in combustione, sottraendo calore e determinando minore efficienza dell’impianto energetico.
Quando invece il contenuto di umidità è basso, il pellet offre alte prestazioni energetiche e una maggiore densità energetica, ovvero il volume occupato dal pellet contiene più energia con vantaggio nello stoccaggio e nella logistica.
Un prodotto abbastanza asciutto dovrebbe avere questo valore intorno all’ 8%.

Materiale utilizzato

E’ possibile trovare in commercio il pellet prodotto con quasi tutti i tipi di legno disponibili: faggio, abete, quercia, eucalipto, pino ecc.
I prodotti maggiormente utilizzati e che riescono a rientrare nei parametri specificati sopra sono a base di faggio e abete.

Certificazioni di qualità

Altro elemento da tenere in considerazione per scegliere un pellet qualitativo, è quello di controllare sempre sull’etichetta del sacco, se sono presenti delle certiticazioni di qualità, ad esempio la “Pellet Gold” o “En Plus”.

Per determinare un buon pellet però basta solo anche identificare la classe del pellet riportata sul sacchetto.

  • La classe A1 e la classe A2 identificano il pellet derivante da legna vergine o da residui legnosi non trattati chimicamente. Esse differiscono principalmente per il contenuto di cenere
  • La classe B consente l’utilizzo anche di residui legnosi trattati chimicamente.

Quindi possiamo affermare che:

  • Classe A1: qualità eccellente
  • Classe A2: qualità media
  • Classe B: qualità scarsa

Come testare il pellet

Per riconoscere un prodotto di qualità, oltre a tener conto dei parametri sopra citati, sarebbe buona norma fare dei test alternativi per verificare che se sui sacchi sono riportati dei valori veritieri e non farlocchi.

Innanzitutto il pellet di qualità deve essere costituito da cilindri di diametro costante e avere una superficie liscia e lucida, e all’interno delle confezioni non deve esserci molto legno in polvere.
Controllate inoltre che le confezioni siano integre in quanto il pellet tende ad assorbire umidità. L’umidità non solo riduce il potere calorifico ed aumenta i fumi emessi ma gonfia il prodotto che potrebbe creare problemi alle stufe e alle caldaie.

Dopo aver fatto le verifiche sopra citate procedete come segue:

  • Prendere un bicchiere di acqua fredda.
  • Prendere alcuni tocchetti che si vuole testare.
  • Immergerli, indicativamente, per un minuto.

Ora il pellet può rimanere compatto e non subire alcuna deformazione oppure può sfaldarsi completamente.
Nel primo caso, la compattezza è sinonimo di presenza di collanti chimici, che oltre a poter essere dannosi per la salute, causano anche un basso rendimento, poiché i tronchetti si bruciano difficilmente. Al contrario, se il prodotto si sfalda significa che non ci sono collanti o che questi siano naturali.
Inoltre per valutare la bontà del prodotto basta immergere alcuni piccoli pezzi sempre in un bicchiere d’acqua: se vanno a fondo il pellet è di ottima qualità, se rimangono a galla no.

Leggi anche: Riscaldamento a BATTISCOPA. Ecco i vantaggi, i costi e non solo

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