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In Italia l’inquinamento è calato drasticamente in pochi giorni. Le immagini ESA

inquinamento-in-italia coronavirus

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Le misure drastiche imposte dal Governo per far fronte all’emergenza coronavirus ci sta portando a fare enormi sacrifici, sia in termini sociali che economici ma soprattutto per la nostra salute. Per ora i risultati non si vedono, ma è passato troppo poco tempo da quando tutti gli italiani si sono chiusi in casa, come previsto da molti esperti, ci vogliono almeno quindici giorni di quarantena ferrata per far registrare un calo dei contagi e un conseguente arresto del virus.

Ma se da un lato questo maledetto virus tarda a scomparire, madre natura corre velocemente, le sono bastati pochi giorni per spazzare via buona parte dell’ inquinamento atmosferico del Bel Paese.  Le emissioni del gas tossico prodotto dai mezzi su strada, centrali elettriche e impianti industriali, sono notevolmente diminuite in particolare in Pianura Padana, determinando un notevole calo dell’inquinamento. A riferirlo è l’ ESA (Agenzia spaziale europea):

<<I nuovi dati del satellite Copernicus Sentinel-5P rivelano il calo dell’inquinamento atmosferico, in particolare delle emissioni di biossido di azoto, in Italia. Tale riduzione è particolarmente visibile nel Nord Italia che coincide con il suo blocco nazionale per prevenire la diffusione del coronavirus.
Claus Zehner, responsabile della missione Copernicus Sentinel-5P dell’ESA, commenta:

“Il calo delle emissioni di biossido di azoto nella Pianura Padana nel nord Italia è particolarmente evidente. Anche se ci potrebbero essere leggere variazioni nei dati a causa della copertura nuvolosa e dei cambiamenti climatici, siamo molto fiduciosi che la riduzione delle emissioni che possiamo vedere, coincida con il blocco in Italia che causa meno traffico e meno attività industriali“.>>

L’animazione che vi mostriamo di seguito, fornita dall’ ESA, mostra la fluttuazione delle emissioni di biossido di azoto in Europa dal 1° gennaio 2020 all’11 marzo 2020, utilizzando una media mobile di 10 giorni. Questi dati sono dovuti allo strumento Tropomi a bordo del satellite Copernicus Sentinel-5P, che traccia la mappa di una moltitudine di inquinanti atmosferici in tutto il mondo.

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