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Come le vedove possono richiedere all’INPS un ulteriore contributo di 635 euro annui oltre alla pensione di reversibilità

Giovane vedova alla tomba

L’assegno di vedovanza rappresenta un sostegno economico fondamentale per chi ha perso il proprio coniuge e si trova in una situazione di vulnerabilità finanziaria. Ecco una guida dettagliata su come funziona, chi ne ha diritto e come richiederlo.

Cos’è e come funziona l’Assegno di Vedovanza

Giovane vedova alla tomba
Giovane vedova alla tomba – Immagine di rawpixel.com su Freepik

L’assegno di vedovanza INPS, noto anche come assegno per il nucleo familiare ai pensionati, è un aiuto economico fornito dall’INPS. Questo assegno è simile agli assegni per il nucleo familiare destinati ai lavoratori dipendenti, ma in questo caso è rivolto ai pensionati. Si tratta di una somma che integra la pensione, simile agli assegni al nucleo familiare per i lavoratori dipendenti. Mentre per i dipendenti l’assegno familiare viene pagato dal datore di lavoro e successivamente rimborsato dall’INPS, per i pensionati l’assegno viene erogato direttamente dall’INPS. Tuttavia, non è automatico e richiede una domanda specifica.

Chi ne ha diritto

Se vivi da solo e percepisci la pensione di reversibilità del tuo coniuge defunto, hai diritto all’assegno di vedovanza solo se sei inabile al lavoro. Questo assegno è quindi un’integrazione della pensione di reversibilità. Per quanto riguarda l’inabilità al lavoro, l’INPS potrebbe richiedere una visita medica per verificarla. Tuttavia, se in passato ti è stata riconosciuta una invalidità al 100% con diritto all’accompagnamento, sei esentato da ulteriori controlli. Inoltre, non basta essere vedovo/a per avere diritto all’assegno: è fondamentale rispettare certi limiti di reddito.

Limite di reddito

A seconda del reddito del nucleo familiare, l’importo dell’assegno varia:

  • Fino a 27.889,67 euro: 52,91 euro al mese.
  • Da 27.889,68 a 31.296,62 euro: 19,59 euro al mese. Se il reddito supera questi limiti, non si ha diritto all’assegno.

Come richiederlo

L’assegno di vedovanza può essere richiesto al momento della domanda di pensione o successivamente. La domanda può essere inoltrata tramite il sito INPS, contattando il call center INPS o recandosi presso un CAF. I documenti necessari includono una dichiarazione del reddito complessivo familiare e un’autocertificazione che attesti il numero dei componenti del nucleo familiare.

Arretrati e Tempi di erogazione

Se l’INPS riconosce il diritto all’assegno di vedovanza, il diritto è retroattivo di 5 anni. Ciò significa che se in passato avevi diritto all’assegno ma non lo hai richiesto, hai diritto agli arretrati, che possono ammontare a circa 3.400 euro. Per quanto riguarda i tempi di erogazione, non ci sono tempi certi, ma solitamente l’INPS elabora la domanda in un paio di mesi.

Agli eredi

Se un assicurato muore senza aver presentato la domanda all’INPS, il diritto all’assegno di vedovanza viene trasmesso agli eredi. Gli eredi possono quindi presentare domanda all’INPS, che verificherà se possiedono i requisiti necessari.

Dipendenti pubblici

Se il coniuge defunto era un dipendente pubblico, il coniuge superstite ha diritto all’assegno di vedovanza, a condizione che soddisfi determinati requisiti. L’importo dell’assegno varia da 52,91 a 19,59 euro, a seconda del reddito.

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In conclusione, l’assegno di vedovanza rappresenta un importante sostegno economico per coloro che hanno perso il proprio coniuge. È essenziale informarsi sui requisiti e sulle modalità di richiesta per accedere a questo beneficio.

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