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Si può andare in pensione anche se mancano dei contributi, ma sono in pochi a saperlo

In pensione con contributi mancanti

Molte sono le persone che per qualche anno di contributi non versati, pur essendo in età pensionabile non possono andare in pensione. Per non parlare di coloro che sono costretti a lavorare più anni del necessario per coprire il buco contributivo e sbloccare l’assegno pensionistico. Pochi sanno però che si potrebbe andare in pensione anche con qualche contributo mancante, di seguito spieghiamo come.

In pensione con contributi mancanti
In pensione con contributi mancanti

A causa dell’emergenza molte sono le persone che hanno perso il lavoro nonostante il blocco dei licenziamenti previsto dal precedente governo. Molti di questi si sono ritrovati disoccupati a pochi passi dalla pensione, e per qualche contributo mancante non possono accedervi. Una vera e propria sfortuna per coloro che attendono da una vita un meritato e retribuito riposo, e che si sono visti sfumare per un soffio questa possibilità.

I contributi silenti

Per queste persone trovare un lavoro in tempi come questi che permetterebbe loro di sanare il buco contributivo, è molto difficile. Oltre al danno economico provocato dal licenziamento potrebbe esserci la beffa di non poter accedere alla pensione. In questi casi è un vero e proprio peccato regalare dei soldi all’INPS.
I contributi pagati per diversi anni, ma che però non sono sufficienti a far maturare il diritto ad una pensione vengono definiti contributi silenti.

I contributi si definiscono “silenti” quando, a causa del mancato raggiungimento dei requisiti minimi per la pensione, restano nelle casse dell’INPS. Un vero e proprio peccato.
In pratica i soggetti che non riescono a conseguire l’anzianità contributiva minima, oltre a non poter accedere alla pensione, perdono i contributi versati e non c’è modo di farseli restituire.

Alcune gestioni previdenziali li restituiscono. È il caso, ad esempio, delle casse di medici, architetti, giornalisti, commercialisti, veterinari. Altre, invece, non prevedono questa possibilità. Un esempio, fra tutti, è quello dell‘Inps, che non restituisce i contributi versati. Stesso dicasi per l’Enasarco, cassa degli agenti di commercio: se non si raggiungono i 20 anni, i soldi sono persi. Ma allora come fare per andare in pensione anche se mancano contributi, facendo in modo che questi non diventino silenti?

Come andare in pensione con contributi mancanti

E’ chiaro per tutti che l’Inps e altre gestioni previdenziali, non permettono di andare in pensione se non sono stati versati almeno 20 anni di contributi. Quindi l’unico modo è riscattarli pagando le somme richieste. Ma un disoccupato a cui manca poco per andare in pensione, a causa della situazione economica in cui versa, non ha la possibilità di riscattare i contributi.

Per questo è nato “Obiettivo Pensione” un prodotto finanziario lanciato da Intesa Sanpaolo rivolto a tutti coloro a cui mancano dei contributi da versare. Di seguito spieghiamo di cosa si tratta.
La banca in questione mette a disposizione, rapidamente e in un’unica soluzione i soldi che mancano per coprire il buco contributivo, per poi riprenderseli dalla pensione del richiedente tramite la cessione del quinto della pensione stessa.

E’ in sintesi un prestito agevolato fino a 75000 euro con un tasso di interesse che si attesta intorno al 6%, che vi permette di sbloccare l’assegno pensionistico. Anche se non si hanno soldi disponibili quindi, con questa soluzione è possibile riscattare i contributi mancanti e godersi l’assegno pensionistico. La banca si riprenderà l’ammontare del prestito direttamente dalla pensione, senza mettervi le mani in tasca prima che cominciate a percepirla.

I requisiti di “Obiettivo Pensione”

E’ vero che questi soldi vanno restituiti, ma per molti “obiettivo pensione” rappresenta l’unica chance, anche perchè non ci sono particolari requisiti per accedere al prestito. Cosa che non si può dire affatto  su altri tipi di prestito dove vengono richieste ipoteche di immobili, beni e altro.
Gli unici requisiti per accedere a questo prestito sono: aver raggiunto l’età pensionabile di 67 ani, avere meno di 20 anni di contributi, avere un buco contributivo non superiore a tre anni.

Insomma una soluzione perfetta per coloro che si sono trovati in difficoltà ad un passo dalla pensione.
Per ulteriori informazioni, scaricare la guida e presentare la domanda, potete andare nell’apposita area direttamente nel sito ufficiale di Intesa Sanpaolo.

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