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Dispositivi costruiti per rompersi. L’ obsolescenza programmata è reato

Molte aziende costruiscono dispositivi:computer,stampanti,firgoriferi ed altri elettrodomestici,programmati per rompersi. L’obsolescenza programmata è reatoobsolescenza programmata

La nuova tecnologia permette sempre di più di programmare la “cessazione delle attività” di un qualsiasi apparecchio elettronico. Ed è proprio quello che fanno molte aziende per incrementare il loro business.
Tale meccanismo è noto già da tempo, ed ora è in forte espansione grazie alla possibilità di programmare i chipset, presenti in quasi tutti gli apparecchi elettronici.
Il meccanismo risale al 1924 con il Cartello Phoebus, e serve ovviamente ad alimentare le vendite. Prodotti troppo efficienti genererebbero cicli di vita troppo lunghi, con gravi effetti collaterali sulle attività aziendali.

Ma come fanno le aziende a far smettere di funzionare i loro apparecchi dopo un tempo definito?

Esistono infatti vari tipi di obsolescenze create ad oc:

-Dopo un certo periodo l’apparecchio presenta un difetto funzionale che crediamo sia dovuto all’invecchiamento, e che invece spesso è dovuto all’ obsolescenza programmata.

-Dopo un certo periodo l’ apparecchio presenta una certa incompatibilità con nuovi aggiornamenti (specie computer, tablet, smartphone ecc), creati ad oc per spingere il consumatore ad acquistare un apparecchio più all’ avanguardia.

-Dopo un certo periodo non vi è più la disponibilità di parti di ricambio per il vostro apparecchio il quale, una volta rotto si è costretti a sostituirlo anzichè ripararlo.

Quella che è stata sopra descritta è l’obsolescenza programmata, e dovrebbe essere un reato punibile con la reclusione.Il Governo dovrebbe proteggere i consumatori dal comportamento sleale di alcune aziende

La buona notizia è che qualcosa inizia a muoversi in questa direzione, perlomeno in Europa.

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La Francia ha approvato una legge che rende reato l’azione di obsolescenza programmata attuata da alcune aziende. La pena massima è di 2 anni di carcere.

L’obsolescenza programmata è diventata un grave reato in Francia. La pena massima è di due anni di reclusione per l’amministratore delegato dell’azienda responsabile e una multa di 300mila euro – che può salire fino al 5% del fatturato generato nel paese.

Oltre alla Francia,  Belgio, Olanda e Finlandia sono intenzionate a fare lo stesso. Persino la Commissione Europea ha in cantiere un progetto ad hoc per il 2016. I rifiuti di apparecchiature elettroniche (RAEE) hanno un costo non solo per l’ambiente ma anche di gestione. Quindi l’obsolescenza programmata giova da una parte, ma toglie dall’ altra, incrementando l’inquinamento dell’ ambiente.

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