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Il canone Rai si pagherà anche per il possesso di uno smartphone: gli aggiornamenti

Smartphone su programmi Rai

Immaginatevi di sfogliare il vostro smartphone, leggendo le ultime notizie o navigando sui social media, e di dover pagare un canone per l’utilizzo dei contenuti multimediali del servizio di radiotelevisione pubblica italiano, RAI. Potrebbe sembrare un concetto strano, ma questa potrebbe essere la prossima realtà per tutti i possessori di cellulari in Italia, secondo una recente proposta del Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Nel contesto dell’evoluzione dell’uso dei media, il Ministro ha presentato un’idea rivoluzionaria per estendere il pagamento del canone RAI a chiunque possieda un’utenza telefonica mobile. Questo articolo esplorerà i dettagli di questa proposta e cosa significherebbe per i cittadini italiani.

L’Estensione del Canone RAI: Dal Televisore al Cellulare

Smartphone su programmi Rai
Smartphone su programmi Rai Foto di SplitShire da Pixabay

La proposta del Ministro Giorgetti si basa sulla crescente consapevolezza che i contenuti RAI non vengono più consumati esclusivamente attraverso il televisore, ma sempre più tramite dispositivi mobili come smartphone e tablet. In risposta a questa tendenza, Giorgetti ha suggerito di collegare il canone RAI a ogni linea telefonica mobile. In pratica, quando ricarichiamo il nostro cellulare, potremmo vedere una parte del nostro credito utilizzata per il pagamento del canone.

Tuttavia, Giorgetti ha chiarito che si tratta ancora solo di un’ipotesi in fase di valutazione. Ci sono, infatti, alcuni “problemi di applicazione” da risolvere, in particolare come determinare il numero di utenze per nucleo familiare e come stabilire “un limite massimo” per prevenire il pagamento di una somma eccessiva.

Se questa proposta dovesse diventare realtà, significherebbe un aumento del numero di persone che pagano il canone, riducendo quindi il costo pro capite. Attualmente, 21 milioni di cittadini pagano il canone, mentre il numero di utenze telefoniche attive è di ben 107 milioni. In pratica, il canone potrebbe trasformarsi in una sorta di tassa sul numero di cellulare.

Un ulteriore aspetto interessante della proposta riguarda la rivalutazione della quota del canone relativa agli investimenti sostenuti dalla RAI, inclusi quelli per ottimizzare la capacità trasmissiva e il livello di copertura delle reti. Si tratta di un importo annuo di almeno 300 milioni di euro, che non sarebbero più coperti dal canone ma rientrerebbero nella fiscalità generale. In altre parole, i cittadini continuerebbero a sostenere questi costi, ma attraverso le tasse ordinarie invece che con il canone RAI.

Queste proposte rappresentano una trasformazione radicale nel modo in cui viene finanziata la radiotelevisione pubblica italiana. Tuttavia, per il momento, rimangono semplici ipotesi in fase di studio e non saranno attuate immediatamente. Il dibattito sul futuro del canone RAI è vivo e vibrante, e le decisioni finali saranno prese solo dopo un’attenta riflessione e discussione. In ogni caso, la mossa segna un potenziale cambiamento significativo nel panorama mediatico italiano e merita di essere attentamente monitorata.

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1 commento

  1. Enza

    Ma studiate la notte, come rubarci anche gli ultimi spiccioli??? Fra poco ci mettete anche la tassa su quanti respiri facciamo!!! Ma non è ora di finirla??? Almeno li spendeste bene questi soldi! No! Sono serviti per dare beby pensioni, un furto! I vitalizi! Un furto! Creare case famiglia, e fare lavorare, assistenti sociali, che danno briole a fronte di l’auto stipendi! Quando basterebbe, aiutare a casa loro, le famiglie spendendo un decimo! Pagare le cooperative che rendono schiavo gli immigrati! Mantenere i giornali, che non informano, ma servono solo a fomentare crimini e calamità! Alle regioni x distruggere quello che la scienza aveva fatto di buono nella medicina! Avete creato aziende, che invece di curare x la maggior parte, cronizizza malattie, che un tempo non esistevano! Nel 1960 esisteva l’IGE al 4 % e basta! E con quella si è fatto le strade, i ponti, avevamo il servizio militare di 18 mesi ecc… Ecc… Per non parlare di voi politici…. Basti pensare alla pensione di Re Giorgio e non serve più nemmeno il canone Rai…. Fino a quando pensate di poter tirare la corda??? Occhio che il popolo è stanco!!! Molto stanco!!! E finitela di arrotondare in continuazione le strade! Aggiustate gli asfalti pieni di buche e riparate i vecchi ponti…. C’è sempre una goccia che fa traboccare il vaso…. Occhio……

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