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Consiglio UE: repressione e galera per chi denuncia i pericoli sanitari del 5G

Unione Europea repressione pericoli 5g

Unione Europea repressione pericoli 5g

Questa notizia farà tremare tutti i dissidenti della tecnologia 5g in tutta Europa.  La Segreteria Generale del Consiglio dell’Unione Europea ha inviato a tutti i delegati le conclusioni intitolate “Dare forma al futuro digitale d’Europa“, approvate con procedura scritta il 9 giugno 2020.
Il punto 36 del documento in questione riporta quanto segue:

Nell’ambito della diffusione di nuove tecnologie come 5G/6G, è importante preservare la capacità delle forze dell’ordine, dei servizi di sicurezza e della magistratura per esercitare efficacemente le loro legittime funzioni; tenendo conto delle linee guida internazionali per gli effetti sul campo elettromagnetico sulla salute; rilevando che è importante combattere la diffusione di disinformazione sulle reti 5G, in particolare per quanto riguarda le affermazioni secondo le quali questa rete costituirebbe una minaccia per la salute o il fatto che sarebbe collegata al COVID-19“.

documento ue 5g
Foto: oasisana.com

Questo documento mette infatti nero su bianco come nessuno, d’ora in poi, potrà più sentirsi sicuro: repressione contro chiunque dissenta, persino contro politici precauzionisti per la moratoria, medici, scienziati e ricercatori indipendenti impegnati nella denuncia dei lati oscuri dell’Internet delle cose.

LEGGI IL DOCUMENTO INTEGRALE DEL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA

Ma pure contro quanti oseranno mettere in discussione gli obsoleti e capziosi standard sui soli effetti termici (e non propriamente biologici, tanto meno a lungo termine) redatti dalla Commissione Internazionale per la Protezione delle Radiazioni Non Ionizzanti (ICNIRP), l’ente privato con sede in Germania condannato anche dai giudici della Corte d’Appello del Tribunale di Torino per l’inattendibilità degli studi e i legami con le compagnie telefoniche.

E’ poi inquietante pensare come lo stesso parlamento europeo, cioé quello che ha redatto il documento, sarà a breve destinatario della richiesta di una moratoria internazionale sul 5G sostenuta da almeno un milione di firme nel Diritto d’iniziativa dei cittadini europei (ECI), strumento di partecipazione diretta previsto dal Trattato sull’Unione europea.

Tratto da: oasisana.com
Di Maurizio Martucci

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