Nel 2025 le bottiglie di plastica non saranno più come le conosci. Non è solo una questione di tappi attaccati o di bottiglie più scure: dietro ci sono nuove regole europee, obiettivi di riciclo e cambiamenti che toccheranno la tua vita quotidiana, anche quando fai la spesa.
Nel 2025 le bottiglie di plastica non saranno più esattamente quelle a cui sei abituato. Non si tratta solo dei tappi che restano attaccati o del colore leggermente diverso: dietro questi piccoli dettagli ci sono nuove regole europee e obiettivi che puntano a cambiare davvero il modo in cui usiamo e ricicliamo la plastica.
Le bottiglie, lo sai bene, fanno ormai parte della vita di tutti i giorni. Proprio per questo l’Europa ha deciso di intervenire. Nei prossimi mesi ti troverai davanti bottiglie con più plastica riciclata, controlli più severi sulla raccolta e forse anche sistemi che ti spingeranno a riportare indietro i vuoti. Qualcuno potrebbe vederlo come un fastidio in più, ma in realtà l’obiettivo è semplice: tagliare lo spreco e ridurre l’uso della plastica nuova, quella che troppo spesso finisce dove non dovrebbe. Ti accorgerai di bottiglie con colori un po’ diversi, tappi che non si staccano e magari macchinette al supermercato dove inserire i vuoti per riavere qualche centesimo.
Bottiglie con più plastica riciclata
Dal 2025 tutte le bottiglie in PET fino a tre litri devono contenere almeno il 25% di plastica riciclata. Non è un dettaglio da poco: significa che quello che butti nella raccolta differenziata può tornare sotto forma di una nuova bottiglia, chiudendo davvero il cerchio. Te ne accorgerai perché alcune bottiglie potrebbero sembrare un po’ meno trasparenti o con una sfumatura leggermente diversa. Non è un difetto, ma il segno che dentro c’è del materiale riciclato. Questa quota salirà al 30% nel 2030, e riguarderà tutte le bottiglie, non solo quelle in PET. Allo stesso tempo, ogni Paese deve impegnarsi a raccogliere almeno il 77% delle bottiglie entro quest’anno. Un obiettivo che sembra ambizioso, ma che serve a dare una spinta forte al riciclo.
Verso il deposito cauzionale anche in Italia
Per riuscire a raccogliere così tante bottiglie, l’Unione Europea sta spingendo sul deposito cauzionale. Funziona in modo semplice: paghi una piccola somma quando compri la bottiglia e la recuperi quando la riporti indietro vuota. In diversi Paesi del Nord Europa questo sistema esiste già da anni e porta a percentuali di riciclo altissime. In Italia la discussione è ancora aperta, ma è probabile che presto anche qui inizieremo a vedere delle macchinette raccogli-bottiglie nei supermercati, dove inserisci il vuoto e ottieni soldi o buoni sconto. Se l’Italia dimostrerà di raccogliere già più dell’80%, potrà forse evitare il sistema obbligatorio. In caso contrario, entro il 2029 dovrà comunque attivarlo, perché la soglia del 90% di raccolta non si può ignorare.
Tappi attaccati e meno plastica inutile
Un’altra novità che probabilmente hai già notato è quella dei tappi che restano attaccati. Dal 2024 è diventato obbligatorio che tutte le bottiglie abbiano questa caratteristica. All’inizio può sembrare un po’ scomodo, ma serve a ridurre i rifiuti dispersi: tappo e bottiglia finiscono insieme nella raccolta e non ci sono più tappi che spariscono nell’ambiente. Ma non è finita qui. Le nuove regole europee puntano anche a ridurre lo spazio vuoto negli imballaggi, a rendere più semplice il riciclo dei materiali e a tagliare l’uso della plastica vergine. In pratica, nei prossimi anni vedrai confezioni più leggere, bottiglie più compatte e meno rifiuti in giro. È un percorso lungo, ma con un obiettivo chiaro: trasformare la plastica da rifiuto difficile da smaltire a risorsa da riutilizzare, riducendo l’impatto sull’ambiente e sulle nostre vite quotidiane.