Menu Chiudi

Hai contributi versati in diversi lavori? Come calcolare la pensione finale

Calcolo pensione con contributi da più lavori: uomo al tavolo con documenti INPS

Se hai lavorato in più settori, con contratti diversi, forse ti stai chiedendo come verrà calcolata la tua pensione. Ecco cosa devi sapere per non perdere nemmeno un contributo.

In tanti hanno avuto più lavori nel corso della vita: magari hai fatto periodi come dipendente, poi come collaboratore, oppure hai lavorato sia nel pubblico che nel privato. Tutto questo rende il calcolo della pensione più complicato, ma non impossibile. L’INPS ha strumenti per unire i contributi versati in gestioni diverse, evitando di perderli. Devi solo capire quali sono le opzioni disponibili, quali convengono davvero e cosa fare per tempo, prima che arrivi il momento della pensione. Vediamo come funziona, con esempi semplici e concreti.

Quando i contributi versati in diversi lavori creano confusione

Hai lavorato qualche anno in una ditta privata, poi in un ente pubblico, poi come lavoratore autonomo? È normale. Ma ogni volta i contributi sono finiti in gestioni diverse: INPS per i privati, ex INPDAP per i pubblici, Gestione separata per i collaboratori, artigiani o commercianti se avevi una partita IVA.

Il problema è che ogni gestione ha le sue regole, e non sempre si parlano tra loro in automatico. Senza un intervento, potresti arrivare a 67 anni con anni “sparsi” in vari fondi e senza il diritto alla pensione. Oppure potresti prendere meno di quanto ti spetta.

Per fortuna, oggi ci sono strumenti per unificare tutto, ma devi conoscere le differenze tra totalizzazione, ricongiunzione e cumulo gratuito.

Come unire i contributi: le tre strade possibili

Se hai contributi versati in più gestioni, puoi fare una sola pensione unendo i periodi. Ma attenzione: ogni metodo ha regole diverse. Ecco un’introduzione per orientarti meglio:

1. Cumulo gratuito
È la soluzione più usata oggi. Ti permette di sommare gratuitamente i contributi versati in gestioni diverse per ottenere un’unica pensione INPS. Non devi pagare nulla e non perdi nessun periodo. Si usa quando:

  • Hai versato in INPS, Gestione Separata, casse autonome, ecc.

  • Hai almeno 20 anni complessivi tra tutte le gestioni

  • Vuoi una pensione unica, calcolata con le regole di ogni fondo

2. Ricongiunzione
Serve a trasferire tutti i contributi in un solo fondo. Ma è a pagamento. A volte conviene, ma in altri casi può costare migliaia di euro. Si usa soprattutto nel pubblico impiego o tra INPS e casse private.

'

3. Totalizzazione
Unisce i periodi senza fonderli, ma con regole un po’ più rigide. La pensione arriva più tardi, ma è utile se non puoi usare il cumulo.

Prima di scegliere, chiedi al patronato un calcolo personalizzato. A volte conviene aspettare, altre volte fare richiesta subito.

Esempio pratico: quanto puoi prendere con contributi in gestioni diverse

Facciamo un esempio semplice per capire come si può stimare l’importo della pensione quando hai contributi versati in più gestioni. I numeri sono indicativi, ma servono per darti un’idea.

Immagina questo caso:

  • Hai lavorato 10 anni nel privato come dipendente;

  • Poi 8 anni come lavoratore autonomo (artigiano);

  • Infine, 7 anni con contratto a progetto, quindi versati nella Gestione Separata.

In totale hai 25 anni di contributi sparsi in tre gestioni diverse.

Grazie al cumulo gratuito, puoi unificare tutti i contributi e chiedere una pensione unica. L’INPS calcola separatamente l’importo maturato in ogni gestione e poi somma tutto.

Esempio semplificato:

  • 10 anni nel FPLD (dipendenti): maturi circa 350 € al mese

  • 8 anni artigiano: maturi circa 280 € al mese

  • 7 anni Gestione Separata: maturi circa 200 € al mese

Totale stimato della pensione unificata: circa 830 € al mese

Ovviamente, l’importo dipende da quanto hai guadagnato e versato ogni anno, non solo dalla durata. Chi ha sempre lavorato con redditi bassi riceverà meno, chi ha avuto contributi più alti avrà un assegno maggiore. Ma anche solo sapere che puoi sommare tutto ti permette di non perdere anni e costruire una pensione completa.

Come sapere cosa ti spetta davvero

Il primo passo è controllare il tuo estratto conto contributivo sul sito dell’INPS. Lì vedi:

  • In quali gestioni hai versato;

  • Quanti anni risultano per ogni tipo di lavoro;

  • Se ci sono buchi da sistemare.

Poi rivolgiti a un patronato di fiducia, che ti spiega:

  • Se puoi usare il cumulo gratuito;

  • Se ti conviene fare ricongiunzione;

  • Qual è la previsione dell’importo mensile;

  • Quando potresti andare in pensione davvero.

Un esempio pratico:
Giovanni ha lavorato 8 anni in fabbrica, 5 come autonomo e 10 nel pubblico. Con il cumulo gratuito potrà sommare tutto e andare in pensione a 67 anni con 23 anni totali. Senza unificazione, nessuna delle gestioni da sola gli permetterebbe la pensione.

Ricorda: ogni contributo conta, anche se proviene da lavori diversi. Non lasciarli separati, altrimenti potresti perdere anni preziosi. Informati per tempo, chiedi supporto e fai le domande giuste. Così, quando arriverà il momento, avrai una pensione completa e più sicura.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *