Menu Chiudi

Il genere umano finirà sommerso dai suoi stessi rifiuti. Ecco perchè. IL VIDEO

mondo destinato ad essere sommerso dai rifiuti

Nel mondo la produzione di rifiuti solidi procede più spedita dell’ urbanizzazione, con pesantissime ricadute sull’ ambiente.

Nel corso dei decenni è profondamente cambiato il nostro stile di vita che ha fatto dei rifiuti solidi il suo più importante sottoprodotto.
Forse non ce ne accorgiamo ma siamo  arrivati ad un punto in cui il nostro vivere quotidiano produce una quantità di rifiuti per nulla paragonabile a quella di alcuni decenni fa.

Una famiglia negli anni cinquanta produceva giornalmente una quantità di rifiuti almeno 10 volte inferiore rispetto ai nostri giorni, pur avendo sostanzialmente lo stesso stile di vita. Anche i nostri nonni facevano spesa, si cibavano, si vestivano, avevano un’auto ecc, ma allora c’erano delle differenze sostanziali riguardo la presentazione dei beni di consumo.

Prima era molto diffusa la vendita di prodotti “sfusi” il cui prezzo era direttamente proporzionale alla quantità richiesta. Molti beni di primo consumo venivano acquistati proprio come ora succede nei mercati in piazza, sfusi. Bastava essere dotati di propri sacchi, bottiglie o altro per contenervi tali prodotti.

Non esisteva il confezionamento che oggi rappresenta una delle principali cause della produzione di rifiuti. Al massimo si poteva trovare del latte o altri liquidi in bottiglie di vetro, prodotti avvolti da carta, altri da stoffa, niente plastica, ne alluminio o altro.

La carne si acquistava dal macellaio, il latte nei consorzi, la frutta dal fruttivendolo, il pane dal panettiere, la farina nei mulini ecc.
Fare la spesa era meno comodo rispetto ai nostri giorni, ma molto più vantaggioso per l’ambiente per la qualità dei prodotti e per la salute delle persone.

Oggi basta recarsi in un supermercato o in un centro commerciale per trovarvi tutto ciò di cui abbiamo bisogno, tutto o quasi suddiviso in confezioni composte da vari materiali  contenenti la quantità di prodotto adatta al nostro fabbisogno.

Ma tutta questa comodità ha un costo, ad ogni prodotto è associato un rifiuto (confezione) difficilmente riutilizzabile, ed ecco che accade l’inevitabile, un mondo che rischia di essere sommerso dai rifiuti.

E’ stato constatato che, riciclo a parte, qualsiasi altra strategia adottata per lo smaltimento di rifiuti solidi risulta fallimentare e dannosa per l’ambiente.

Nulla su questa terra svanisce, nulla si distrugge completamente, la natura ci restituisce (anche sotto una forma diversa) tutto ciò che vogliamo nascondere sotto il suo tappeto.

Come le discariche inquinano le falde acquifere e producono gas serra, gli inceneritori (termocombustori) producono un inquinamento atmosferico superiore addirittura a quello di molte fabbriche di metalli. I rifiuti possono scomparire dalla nostra vista, la loro puzza dal nostro naso, ma ce li ritroviamo nell’ acqua, nella terra, nell’aria.

Non esiste quindi  una strategia efficiente al 100%, l’unica soluzione sarebbe quella di adottare noi stessi una politica a rifiuti zero, per salvare noi stessi e il pianeta. Ogni giorno dovremmo pensare a come  produrre meno rifiuti possibili pur senza privarci di nulla.

Andate dal macellaio, dal pescivendolo, dal panettiere, dal fruttivendolo ecc, al massimo portereste a casa qualche busta e qualche foglio di carta, le confezioni lasciatele alle multinazionali, la nostra salute e il nostro pianeta sono le priorità, i colossi se vogliono si adattano. Meglio una vita meno comoda ma più salutare per noi e per l’ambiente.

Copyrighted.com Registered & Protected ZZQU-SFMN-LJWH-VCIC

Di seguito vi mostriamo un filmato di Steve Cuts, un’animazione che mostra l’uomo in rapporto con la natura con tutta la sua crudeltà. Sconvolgente,molto significativo ma tuttavia verosimile con un finale che rende giustizia,quella giustizia che forse avverrà.DA NON PERDERE! Buona visione

Condividi su 🠗
Ti interessano i nostri post?
Segui Jeda News su

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

LEGGI ANCHE...