Dal 2026 potresti andare in pensione qualche anno prima, ma solo se rispetti i requisiti previsti dalla legge. Scopri come funzionano davvero le attuali norme e quali passi puoi fare oggi per non avere sorprese domani.
La pensione anticipata è uno dei temi più discussi in Italia, perché permette di smettere di lavorare prima dei classici 67 anni. Le regole ufficiali, valide almeno fino al 31 dicembre 2026, non parlano di miracoli ma di contributi certi. Per gli uomini servono 42 anni e 10 mesi di contributi, per le donne 41 anni e 10 mesi, con una finestra di 3 mesi prima del pagamento. Non è una riforma futura, è la realtà di oggi, confermata dall’INPS. Altre opzioni come Opzione Donna o Ape Sociale permettono uscite anticipate, ma solo per chi rientra in categorie specifiche. Se vuoi davvero sfruttare ogni possibilità devi controllare i tuoi contributi e valutare da subito i passi necessari.
Requisiti ufficiali per la pensione anticipata
Per accedere alla pensione anticipata devi aver maturato il numero minimo di anni di contributi previsto dalla legge. Attualmente occorrono 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. Non è richiesta una età anagrafica precisa: se raggiungi questi contributi, puoi presentare domanda in qualsiasi momento. Ricorda però che esiste una finestra di 3 mesi tra la data di maturazione dei requisiti e l’effettiva decorrenza del trattamento.
È fondamentale che tu verifichi la tua posizione contributiva, così da individuare eventuali buchi e, se necessario, valutare il riscatto di laurea o i versamenti volontari per colmare le lacune. Queste regole sono bloccate dagli adeguamenti alla speranza di vita almeno fino al 31 dicembre 2026, quindi non temere aumenti improvvisi dei requisiti.
Strumenti e agevolazioni utili
Se non raggiungi subito i requisiti della pensione anticipata, puoi considerare alcune alternative già previste dalla normativa:
Opzione Donna: destinata alle lavoratrici con almeno 35 anni di contributi e 61 anni di età, con alcune riduzioni sull’assegno.
Ape Sociale: dedicata a chi svolge lavori gravosi, assiste familiari con disabilità o ha problemi di salute, con un requisito minimo di 63 anni di età.
Riscatto di laurea: utile per trasformare gli anni di studio in contributi e raggiungere più velocemente la soglia richiesta.
Queste soluzioni possono aiutarti a ridurre i tempi e ad avvicinarti alla pensione senza dover attendere i 67 anni della vecchiaia, ma richiedono una valutazione accurata dei costi e dei benefici.
Come prepararti in anticipo
Se vuoi davvero smettere di lavorare prima, devi pianificare. Controlla regolarmente la tua posizione contributiva sul portale MyINPS, assicurati che ogni periodo di lavoro sia correttamente registrato e valuta l’eventuale pensione integrativa per avere un importo più alto. È importante conoscere anche le scadenze per presentare la domanda e preparare con cura tutta la documentazione.
Agire con anticipo ti permetterà di evitare penalizzazioni e di affrontare con serenità la fase di pensionamento, avendo la certezza di un assegno stabile e adeguato alle tue esigenze.