Molti pensano che usare il condizionatore in modalità deumidificatore sia un trucco per risparmiare d’estate. Ma funziona davvero con il caldo torrido? Scopri se questa opzione ti aiuta a stare fresco e a tagliare la bolletta, o se è solo una mezza soluzione.
Quando arriva il caldo afoso, molti cercano modi per rinfrescare casa senza far schizzare in alto la bolletta della luce. Una delle soluzioni più discusse è l’uso del condizionatore in modalità deumidificatore. In effetti, questo sistema può portare un buon risparmio energetico, ma non sempre è la scelta migliore. La funzione Dry, infatti, non abbassa tanto la temperatura ma toglie l’umidità in eccesso, migliorando la sensazione di comfort. Ma attenzione: se fuori ci sono 35 gradi, togliere solo l’umidità non basta. In quei casi, la modalità raffreddamento è l’unica in grado di darti sollievo vero. Vediamo allora quando conviene usare Dry, quando invece è meglio Cool, e quanto puoi risparmiare davvero sulla bolletta.
Quando conviene usare la modalità dry
La funzione deumidificatore del condizionatore può essere davvero utile, ma non in tutte le situazioni. Funziona bene quando la temperatura non è altissima, ma il tasso di umidità è molto elevato. In questi casi, l’ambiente risulta appiccicoso e soffocante, anche se non fa caldissimo. Usando la modalità Dry, il condizionatore lavora solo per togliere l’umidità, consumando meno corrente. Questo si traduce in aria più leggera e fresca, anche se la temperatura resta più o meno la stessa.
Il risparmio può essere concreto: in media, questa funzione usa tra 300 e 600 watt l’ora, contro gli 800-1200 watt della modalità raffreddamento. In più, il compressore lavora a intermittenza, quindi il condizionatore si spegne e si riaccende da solo per mantenere un buon livello di comfort. Ideale per la sera, le mezze stagioni o le giornate umide ma non torride. In queste condizioni, puoi davvero risparmiare energia e stare comunque bene.
Quanto si risparmia rispetto alla modalità raffreddamento
Se usi il condizionatore in modalità Dry per molte ore al giorno, puoi notare un calo netto dei consumi. Per capirlo meglio, ecco una stima media basata su un uso di 8 ore:
In modalità Cool, un condizionatore consuma circa 1 kWh all’ora, quindi circa 8 kWh al giorno.
In modalità Dry, il consumo scende a circa 0,5 kWh all’ora, quindi 4 kWh al giorno.
Questo significa un risparmio giornaliero medio di 4 kWh, che al costo di €0,30 per kWh diventa circa €1,20 al giorno. In un mese, fanno oltre €35 di risparmio. Ma attenzione: questo risparmio ha senso solo se la temperatura lo permette. Se fuori ci sono temperature elevate, la modalità Dry non basta a tenere la casa fresca. Usala strategicamente, ad esempio di notte o quando non sei in casa, e passerai l’estate senza svenarti in bolletta.
Cosa fare con il caldo torrido estivo
Quando il caldo diventa estremo, la funzione Dry smette di essere sufficiente. In questi casi, la modalità Cool è indispensabile per abbassare davvero la temperatura interna. Anche se consuma di più, è l’unica in grado di raffrescare l’ambiente in modo rapido ed efficace. Puoi però usare alcuni accorgimenti per limitare i costi. Per esempio, accendi il condizionatore solo nelle ore più calde, chiudi le finestre e le tende, e isola bene la stanza.
Una volta che la temperatura è scesa, puoi anche passare alla modalità Dry per mantenere il comfort risparmiando. Un’altra idea è alternare le modalità durante la giornata: Cool nelle ore calde, Dry di sera o di notte. In questo modo sfrutti il meglio di entrambe le funzioni. Il vero segreto è usare il condizionatore con intelligenza, conoscendo le differenze tra le modalità e adattandole al momento giusto. Solo così puoi stare fresco e risparmiare, senza rinunciare al benessere.