Menu Chiudi

Pensione anticipata: chi può andarci prima in base al lavoro che fa

Operaio di mezza età in tuta da lavoro seduto a un tavolo, con espressione stanca e casco giallo appoggiato accanto

Se fai un lavoro fisicamente o mentalmente pesante, potresti avere il diritto di andare in pensione prima degli altri. Esistono diverse possibilità per anticipare l’uscita dal lavoro, ma bisogna conoscere bene i requisiti e le categorie che ne hanno diritto.

Quando si parla di pensione anticipata, in molti pensano che sia una possibilità solo per chi ha tanti anni di contributi. In realtà, ci sono alcuni lavori considerati più faticosi o stressanti che danno il diritto di andare in pensione prima. Se fai parte di queste categorie, potresti uscire dal lavoro con diversi anni di anticipo. Si tratta di attività definite usuranti o gravose, che lo Stato riconosce come più impegnative. Conoscere le regole giuste ti permette di risparmiare tempo, tutelare la tua salute e sfruttare diritti che ti spettano. Ecco una guida chiara e semplice per aiutarti a capire se puoi accedere a una pensione anticipata, e in quali casi conviene davvero farlo.

Lavori usuranti: chi rientra davvero in questa categoria

Se fai un mestiere riconosciuto come usurante, hai ottime possibilità di andare in pensione prima. I lavori usuranti sono quelli che comportano sforzi fisici continui, ritmi pesanti, ambienti difficili o turni notturni. Parliamo di chi lavora in miniere, cave, o chi è esposto a temperature estreme, chi svolge lavori notturni per almeno 6 ore ogni notte, oppure chi è addetto alla catena di montaggio.

Anche i conducenti di mezzi pubblici rientrano in questa lista. Se hai svolto uno di questi lavori per almeno 7 anni negli ultimi 10, o per la metà della tua carriera lavorativa, e hai almeno 35 anni di contributi, puoi accedere alla cosiddetta Quota 97 (cioè 62 anni di età + 35 di contributi). Oppure, se rientri tra i lavoratori precoci, potresti aver diritto alla pensione con 41 anni di contributi. È una possibilità concreta per chi ha sempre fatto lavori pesanti e ha bisogno di staccare prima per motivi di salute o stanchezza accumulata.

Lavori gravosi e Ape sociale: quando il lavoro pesa sulla vita

Oltre ai lavori usuranti, esiste un’altra categoria chiamata lavori gravosi. Anche in questo caso, parliamo di mestieri che mettono a dura prova il fisico o causano forte stress. Qui entra in gioco l’Ape sociale, una misura pensata per chi ha compiuto 63 anni, ha almeno 30 anni di contributi, e ha svolto un’attività particolarmente pesante. Ecco qualche esempio dei mestieri inclusi:

  • Addetti all’assistenza delle persone disabili o non autosufficienti

  • Infermieri e ostetriche che lavorano a turni

  • Operai edili, muratori, idraulici, elettricisti

  • Addetti alle pulizie e al carico/scarico merci

  • Autisti di mezzi pesanti o autobus

  • Operatori ecologici, agricoltori e forestali

Per ottenere l’Ape sociale, devi aver fatto uno di questi lavori per almeno 7 degli ultimi 10 anni, e non devi svolgere più nessuna attività lavorativa al momento della domanda. In questo caso, lo Stato ti garantisce un assegno mensile fino alla pensione vera e propria, senza anticipi da restituire. È una delle soluzioni più interessanti per chi è stanco e non vuole più aspettare la pensione di vecchiaia.

Altre strade per anticipare la pensione (anche se non fai lavori pesanti)

Se non rientri nei lavori usuranti o gravosi, ci sono comunque altre possibilità per uscire prima dal lavoro. Ad esempio, puoi accedere alla pensione anticipata ordinaria se hai 41 anni e 10 mesi di contributi (se sei donna), oppure 42 anni e 10 mesi (se sei uomo), anche se non hai ancora raggiunto l’età pensionabile. C’è anche la Opzione Donna, pensata per le lavoratrici con almeno 35 anni di contributi e 61 anni di età (che scendono a 60 se hai avuto figli).

Attenzione però: in questo caso la pensione viene calcolata con il metodo contributivo, e quindi potrebbe risultare più bassa. Infine, c’è l’APE volontario, una specie di prestito ponte che ti permette di ricevere un anticipo della pensione se hai 63 anni e 20 anni di contributi, ma dovrai restituirlo a rate una volta che vai in pensione. Insomma, le alternative ci sono, ma vanno valutate con attenzione per non fare scelte sbagliate. Meglio sempre parlare con un patronato e capire bene cosa ti conviene davvero.

'

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *