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I fondi che ti mandano in pensione anche se ti mancano i contributi

Coppia felice davanti a edificio pensione con simboli di denaro

Se ti mancano pochi anni o mesi per la pensione e non puoi più lavorare, esiste un prestito pensato proprio per coprire i contributi mancanti e sbloccare la tua pensione INPS. Una soluzione concreta, legale e già attiva in Italia.

Sei vicino alla pensione ma non hai abbastanza contributi? Non sei il solo. Molte persone scoprono tardi che non raggiungono i 20 anni richiesti per la pensione di vecchiaia. Ma oggi c’è una possibilità concreta: alcune banche offrono un prestito su misura per aiutarti a versare i contributi mancanti e accedere così alla pensione.
Non si tratta di una truffa o di una promessa vaga: è un vero prestito bancario, pensato per chi ha ricevuto l’autorizzazione dall’INPS ai versamenti volontari. In pratica, la banca anticipa l’importo che dovresti pagare all’INPS, e tu lo rimborsi a rate. Due offerte attive oggi sono Obiettivo Pensione (Intesa Sanpaolo) e Futuro Pensione (BNL). Una possibilità utile, soprattutto se non puoi più lavorare ma hai versato contributi in passato.

Come funziona il prestito per coprire i contributi mancanti

Se l’INPS ti autorizza a versare contributi volontari, puoi chiedere un prestito alla banca per coprire quelle somme. I prodotti bancari più noti oggi sono:

🔹 Obiettivo Pensione – Intesa Sanpaolo
Ti permette di ottenere un prestito fino a 7 anni, con rate mensili, per versare i contributi mancanti. È pensato per chi non lavora più ma vuole raggiungere la pensione. L’importo viene versato direttamente all’INPS.

🔹 Futuro Pensione – BNL Gruppo BNP Paribas
È un finanziamento per chi deve riscattare la laurea o coprire contributi volontari. Anche in questo caso, serve autorizzazione INPS e si rimborsa con rate mensili. L’importo massimo dipende da quanti contributi ti mancano.

In entrambi i casi la banca valuta il tuo merito creditizio, e devi avere una residenza stabile in Italia. Ma non è richiesta una busta paga: basta che ci sia prova del tuo percorso contributivo.

A chi conviene davvero questa possibilità

Questa soluzione conviene se sei in una situazione molto precisa:

  • Ti mancano pochi anni o mesi per raggiungere i requisiti minimi (es. i 20 anni).

  • Hai interrotto il lavoro e non puoi riprendere.

  • Hai ricevuto l’autorizzazione INPS a versare contributi volontari.

In questi casi, il prestito ti permette di non perdere tutti i contributi già versati. Se invece ti mancano troppi anni o non hai mai lavorato, questa soluzione non è sostenibile: i costi sarebbero troppo alti.
In alternativa, puoi valutare di versare i contributi volontari da solo, mese per mese, senza prestito, se riesci economicamente.
Prima di decidere, ti conviene parlare con un patronato: ti aiutano a capire se hai diritto all’autorizzazione INPS e fanno la domanda per te.

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alternative se non puoi accedere al prestito

Se non ottieni l’autorizzazione INPS o la banca rifiuta il prestito, non tutto è perduto. Esistono altre soluzioni legali per chi ha pochi o nessun contributo:

  • Assegno sociale: dai 67 anni, se hai redditi bassi e vivi in Italia da almeno 10 anni.

  • Riscatto dei periodi scoperti: puoi riscattare maternità, servizio militare, periodi di laurea.

  • Fondo casalinghe INPS: se hai fatto lavori domestici, puoi versare piccole somme per ottenere una micro-pensione contributiva.

Queste opzioni non sono rapide come un prestito, ma ti permettono comunque di costruire una base pensionistica, anche se piccola.

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