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Diritti inespressi INPS: i soldi che tante casalinghe e pensionati lasciano senza saperlo

Donna anziana scopre i suoi diritti inespressi INPS grazie a un consulente che le spiega i documenti a casa

Molte persone non sanno che esistono aiuti economici dell’INPS che spettano di diritto, ma che non vengono erogati automaticamente. Si chiamano “diritti inespressi” e riguardano spesso pensionati, vedove e casalinghe che ricevono una prestazione. Scopri se anche tu puoi averne diritto.

Quando si parla di INPS, si pensa subito alla pensione, all’assegno sociale o alla reversibilità. Ma c’è un aspetto che in pochi conoscono e che può fare la differenza a fine mese: si chiama diritto inespressi. Si tratta di prestazioni economiche che spetterebbero di diritto, ma che non vengono attivate in automatico. In pratica, potresti avere soldi che ti spettano, ma che non ricevi solo perché non li hai mai richiesti. Questo succede spesso a pensionati, ma anche a donne che non hanno mai lavorato ufficialmente e che oggi percepiscono una reversibilità o un assegno sociale. Se sei una casalinga e ricevi qualche forma di prestazione dall’INPS, è importante sapere quali integrazioni potresti richiedere. In molti casi basta una semplice domanda per ottenere un aumento mensile o arretrati importanti. Vediamo insieme di cosa si tratta e come fare per non perdere questi soldi.


Cosa sono i diritti inespressi e perché nessuno te ne parla

I diritti inespressi sono prestazioni aggiuntive che spetterebbero per legge, ma che non vengono riconosciute automaticamente dall’INPS. Questo perché, per legge, è il cittadino che deve fare domanda, anche se ne ha pieno diritto. Se non sai che esistono, non ricevi nulla. E purtroppo nessuno ti avvisa. Questo problema riguarda migliaia di pensionati ogni anno, ma anche molte donne che oggi sono in pensione di reversibilità o ricevono assegni sociali.

Ecco perché il tema tocca anche molte casalinghe: magari non hanno mai lavorato con contratto, ma ora percepiscono una reversibilità del marito, oppure un assegno sociale per età o invalidità. In questi casi, potrebbero aver diritto a maggiorazioni, aumenti legati al reddito o all’età, ma non le ricevono perché nessuno le ha informate. Il rischio è lasciare sul tavolo soldi che spettano, magari da anni, solo perché non si è presentata una semplice domanda. L’INPS, infatti, non è obbligata a verificare per te: tocca a te chiedere.


I principali diritti inespressi che potresti avere senza saperlo

Se sei un pensionato, una vedova, oppure una casalinga che riceve una prestazione INPS, potresti avere diritti inespressi attivi senza saperlo. Si tratta di integrazioni, maggiorazioni o bonus che puoi ricevere solo su richiesta. E in molti casi potresti ricevere anche degli arretrati.

Tra i diritti più frequenti troviamo:

  • Maggiorazione sociale per chi ha una pensione bassa;

  • Integrazione al trattamento minimo, se la pensione non raggiunge la soglia prevista;

  • Aumenti per chi ha superato i 70 o 75 anni;

  • Aumenti per invalidità civile o riconoscimenti sanitari;

  • Assegni al nucleo familiare (ANF) in presenza di familiari a carico;

  • Supplemento per chi vive in affitto o ha ISEE basso (in certi casi legati all’assegno sociale).

Nel caso specifico delle casalinghe, questi diritti possono riguardare chi riceve una pensione di reversibilità, oppure un assegno sociale. Molte donne in età avanzata, anche se non hanno mai lavorato, possono aver diritto a maggiorazioni, soprattutto se il reddito familiare è basso.

Queste prestazioni non vengono riconosciute da sole. Bisogna fare domanda, anche solo tramite un CAF o patronato. E attenzione: non tutti i pensionati le ricevono, ma solo chi rientra in determinati requisiti di reddito ed età. Ecco perché è sempre utile chiedere una verifica gratuita.

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Come sapere se hai diritto a questi soldi e come richiederli

Il modo migliore per sapere se hai diritti inespressi attivi è quello di rivolgerti a un patronato o a un CAF di fiducia. Non servono grandi conoscenze o documenti complicati. Di solito basta portare:

  • Il tuo cedolino pensione;

  • L’Obis/M (è un riepilogo annuale che l’INPS invia a tutti);

  • La tua certificazione ISEE, se disponibile;

  • Un documento d’identità.

Questi enti faranno tutte le verifiche per te, ti diranno quali richieste puoi presentare e compileranno i moduli. In molti casi potresti ottenere più soldi ogni mese e perfino degli arretrati degli ultimi 5 anni.

In alternativa, puoi controllare da sola online entrando nel sito www.inps.it con SPID, CIE o CNS, andando nella sezione “Obis/M” e “Cedolino pensione”. Se non trovi voci come maggiorazione sociale o integrazione al minimo, è possibile che tu non stia ricevendo tutto ciò che ti spetta.

Ricorda: non serve essere esperti per capirci qualcosa, ma è fondamentale non restare con il dubbio. Troppe persone stanno lasciando soldi all’INPS solo per ignoranza o disinformazione. Ora che lo sai, puoi fare il primo passo. E potresti scoprire che ti spettano più soldi di quanto immagini.

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