Se vivi in affitto e i soldi non bastano mai, sappi che esistono agevolazioni, bonus e contributi che possono aiutarti davvero. In questa guida ti spiego quali sono, quanto valgono e soprattutto come si richiedono, senza giri di parole.
Tanti affittuari non sanno nemmeno che potrebbero ottenere detrazioni fiscali, aiuti comunali o integrazioni economiche mensili. Ma per avere questi benefici, devi sapere dove cercare e come fare domanda. Alcuni si attivano in automatico, altri li devi richiedere tu, con documenti e scadenze ben precise. Se non li chiedi, non ti arriva niente. Qui sotto trovi tutto spiegato in modo semplice: cosa ti spetta e come ottenerlo davvero.
Le detrazioni da inserire nel 730: quanto ti spettano e come richiederle
Se vivi in affitto, puoi ottenere detrazioni IRPEF direttamente nella dichiarazione dei redditi. Questo vale se presenti il modello 730 o il modello Redditi (ex Unico).
Puoi portare in detrazione parte del canone pagato se hai un contratto registrato (canone libero o concordato), oppure se sei studente fuori sede, giovane tra 20 e 31 anni, o lavoratore che ha cambiato città.
Per richiederle:
Devi conservare copia del contratto di affitto e le ricevute di pagamento del canone (o bonifici).
Devi compilare i righi E71 o E72 del modello 730, indicando il tipo di detrazione (codice) e l’importo.
Se hai un CAF o un commercialista, ti aiuteranno a inserirli correttamente.
Ricorda: anche se non hai sostituto d’imposta, puoi comunque presentare il 730 per ottenere il rimborso delle detrazioni sul conto corrente.
I contributi comunali e regionali: come funzionano e come fare domanda
Oltre alla detrazione fiscale, puoi richiedere contributi a fondo perduto erogati da Comuni e Regioni. Questi non si recuperano con le tasse, ma sono soldi veri che ti vengono dati una tantum o ogni anno.
Le principali misure sono:
Fondo affitti (art. 11 L. 431/1998): aiuto annuale per chi ha un affitto regolare e ISEE sotto una certa soglia.
Fondo morosità incolpevole: aiuto per chi rischia lo sfratto ma è in difficoltà per motivi gravi (licenziamento, malattia, ecc.).
Bonus affitto giovani/famiglie/comodato: solo in alcuni Comuni, con contributi fino a 2.000 €/anno per più anni.
Per fare domanda devi:
Aspettare l’apertura del bando (di solito tra marzo e dicembre).
Avere un ISEE valido, contratto registrato e residenza nell’immobile.
Compilare la domanda online (sito del Comune o portale regionale) o presentarla in formato cartaceo.
Allegare documenti: contratto, ISEE, ricevute affitto, documento identità.
Occhio alle scadenze: chi fa domanda tardi resta escluso. Se vuoi essere avvisato in tempo, iscriviti alla newsletter del tuo Comune o controlla periodicamente la sezione “Avvisi e bandi” del sito istituzionale.
Gli aiuti mensili integrati nel reddito: come dichiarare l’affitto nell’ADI
Se hai fatto domanda per l’Assegno di Inclusione (ADI) e vivi in affitto, puoi ricevere una quota mensile in più legata al canone di locazione.
Come funziona:
Quando presenti la domanda sul sito INPS, dichiara che sei in affitto e inserisci il canone annuo.
L’INPS calcola in automatico una maggiorazione mensile sull’assegno, fino a 280 euro/mese in più (a seconda del tuo affitto e della composizione familiare).
Devi avere un contratto registrato intestato a te o a un familiare convivente.
Il contratto deve essere per abitazione principale (no case vacanza o seconde case).
Se hai già presentato domanda senza dichiarare l’affitto, puoi modificare la domanda o aggiornare l’ISEE con i dati corretti.
In alternativa, puoi ricevere anche l’aiuto per la casa da altri enti locali. Alcuni Comuni hanno convenzioni con associazioni e cooperative per coprire il deposito cauzionale, le prime mensilità o per assegnare alloggi sociali in affitto calmierato. Anche qui, la domanda va fatta con ISEE e SPID, quando il bando è aperto.