A “Striscia la notizia”,l’inviata Rajae Bezzaz intervista il video blogger Luca Donadel che ha fatto una scoperta davvero inquientante sui migranti.
Il video blogger è riuscito, tramite un sito a pagamento che permette di farlo, a seguire le tracce satellitari lasciate dalle navi italiane (spesso di organizzazioni umanitarie) che vanno a soccorrere i migranti in mare, scoprendo che si dirigono tutte a pochissime miglia dalle coste libiche, al di fuori delle acque territoriali italiane.
Al giovane è bastato incrociare i nomi delle navi con le date dei soccorsi per tracciare tali rotte e scoprire queste “anomalie”.
Considerando che l’operazione “Triton” prevede che le nostre navi si spingano massimo a 30 miglia dalla nostra costa, e che la “convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare” prevede che se soccorsi in acque internazionali, i migranti debbano essere sbarcati nel porto più vicino (in questo caso Zarzis in Tunisia, che dista 90 miglia nautiche, o a Malta, che ne dista 180, anziché in Sicilia che è lontana 250 miglia), le domande che nascono spontanee sono:
Perchè andiamo a prenderli a 10 miglia dalla costa libica per portarli in Italia, violando nettamente i due vincoli sopra citati?
Come è possibile che un ragazzo come Luca si sia accorto di tale situazione con i pochi mezzi a disposizione (un pc ed una connessione ad internet), e chi dovrebbe sorvegliare di dovere su queste rotte non si sia accorto di nulla?
Teniamo a precisare che queste missioni navali sono state messe in atto per impedire le partenze e non per andare a prendere i migranti a casa loro, per contrastare il flusso migratorio non per incentivarlo.
Secondo Donadel “probabilmente c’è un business e c’è qualcuno che guadagna da questa situazione”.
Vogliamo ricordarvi una intercettazione telefonica fatta a Buzzi (inchiesta mafia capitale):”Il traffico di migranti rende più della droga”.
Vi mostriamo di seguito il servizio integrale si “striscia la Notizia” a riguardo. Buona visione