Menu Chiudi

Donne in pensione a 58 anni con “Opzione Donna”: di cosa si tratta

Pensione anticipata opzione donna

E’ stata rinnovata anche per il 2021 la possibilità per le donne di andare in pensione prima: a 58 anni per le lavoratrici dipendenti, a 59 le autonome. Il provvedimento che permetterebbe di far accedere molte donne alla pensione anticipata è denominato “Opzione Donna”, vediamo in cosa consiste.

Pensione anticipata opzione donna
Affari foto creata da aleksandarlittlewolf – it.freepik.com

Sono molte le donne che desiderano di andare in pensione anticipata. Specie coloro che, oltre al dover andare a lavorare, nel tempo libero devono occuparsi delle faccende domestiche e della famiglia. Un accumulo di stress che dura più di mezza vita, senza la possibilità di avere del tempo per se stesse. Non è un caso che molte donne che svolgono le mansioni di lavoratrici e casalinghe, arrivate ai 50 anni di età appaiono stanche e stressate, con un unico desiderio nella mente: andare in pensione prima.

Con le leggi attuali le donne possono andare in pensione con quattro modalità, una riguarda la pensione ordinaria di vecchiaia, le altre tre quella anticipata.
La prima opzione, quella più lontana che molti vorrebbero evitare è la Legge Fornero. In tal caso bisogna necessariamente aspettare i 67 anni di età e possedere i requisiti contributivi necessari per andare in pensione: ossia almeno 20 anni di contributi per la pensione minima o più per la ordinaria.

Ma le donne dovranno per forza aspettare 67 anni o c’è qualche altra opzione per andare in pensione prima?

Le opzioni per andare in pensione anticipata

Per andare in pensione anticipata esistono tre possibilità che sono tutte ovviamente legate all’anzianità contributiva.

La prima è quota 41, dove bisogna appartenere alla categoria delle lavoratrici precoci e possedere almeno 41 anni di contributi, indipendentemente dall’età anagrafica. Per appartenere a tale categoria bisogna aver maturato almeno un anno contributivo prima del diciannovesimo anno di età. I lavoratori precoci infatti sono coloro che hanno iniziato a lavorare da giovanissimi e quindi si ritrovano con un’anzianità contributiva molto elevata.

Se ad esempio una donna ha iniziato a lavorare e versare i contributi dal 17esimo anno di età, può andare in pensione anticipata con quota 41 a 58 anni.
Al link di seguito maggiori informazioni sulla pensione anticipata per le lavoratrici precoci.

Un’altra opzione percorribile è la pensione anticipata ordinaria la quale si matura al raggiungimento di 41 anni e 10 mesi di contributi indipendentemente dall’età. La differenza con la pensione anticipata per lavoratori precoci, oltre al requisito contributivo di 10 mesi in più, sta nel fatto che non esiste il vincolo riguardo la maturazione di almeno un anno di contributi prima del diciannovesimo anno di età.

Con l’anticipata ordinaria si va in pensione al raggiungimento del requisito previsto, a qualsiasi età, senza vincoli. se ad esempio si raggiunge il requisito a 63 anni, si accede alla pensione anticipata senza dover aspettare i 67 anni previsti dalla Legge Fornero.

Andare in pensione con Opzione Donna

Come ultima modalità per andare in pensione prima c’è la nuova Opzione Donna. Opzione Donna è un regime dedicato esclusivamente alle lavoratrici, permette l’accesso alla pensione a partire dai 58 anni anni di età per le dipendenti, a 59 anni per le lavoratrici autonome. Il requisito fondamentale è l’aver maturato almeno 35 anni di contributi.

Sono esclusi dal calcolo i contributi figurativi derivanti da malattia e disoccupazione indennizzata. Il fattore di fondamentale importanza, è che per accedere alla pensione anticipata con Opzione Donna nel 2021, il requisito contributivo di 35 anni deve essere stato maturato entro il 31 dicembre 2020 ( messaggio Inps 217/2021).

Inoltre, come riportato da pensionioggi.it, la possibilità di optare per Opzione donna “è riconosciuta alle lavoratrici iscritte all’assicurazione generale obbligatoria, ed ai fondi ad essa sostitutivi od esclusivi (dipendenti del settore privato; pubblico impiego e lavoratrici autonome) in possesso di contribuzione alla data del 31 dicembre 1995″.

Infine “La facoltà di opzione non è invece esercitabile dalle lavoratrici iscritte alla gestione separata o che, comunque, intendano utilizzare la contribuzione presente in tale gestione per perfezionare il requisito contributivo di 35 anni”.

Opzione Donna conviene?

Con Opzione Donna si accede alla pensione anticipata con un assegno interamente calcolato con il metodo contributivo, indipendentemente dal fatto che si sia o meno in possesso di contributi accreditati quando c’era il sistema retributivo. Mentre per la pensione ordinaria di vecchiaia (a 67 anni) il calcolo viene effettuato con il sistema misto (retributivo + contributivo) molto più vantaggioso.

A causa di ciò,  le lavoratrici che optano per Opzione Donna subiscono mediamente una decurtazione sull’assegno che oscilla intorno al 20-30% rispetto alle regole del sistema misto.

Condividi su 🠗
Ti interessano i nostri post?
Segui Jeda News su

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

LEGGI ANCHE...