
Pietro Scaletta, panettiere di Termini Imerese, aveva abbassato le saracinesche della sua attività (bar-panificio) per rispettare le norme anticontagio previste dal governo. Nonostante ciò si era messo a disposizione di alcune associazioni di beneficenza per produrre qualche quintale di pane per i più bisognosi. Il suo locale era chiuso al pubblico, c’era solo lui all’interno ad impastare il pane.
Proprio mentre stava impastando filoni e panini destinati alle famiglie bisognose sono intervenute le forze dell’ordine che hanno sottoposto a controlli il suo panificio. Il panettiere Scaletta ha spiegato alle forze dell’ordine chiarito di avere un accordo con la Protezione civile e alcune organizzazioni caritatevoli alle quali donare gratuitamente il pane per destinarlo alle famiglie che per ora si trovano in difficoltà a causa dell’emergenza Coronavirus. Ma lo hanno multato lo stesso e gli hanno chiuso l’attività per cinque giorni.
Il panettiere dovrà pagare un importo che va da 400 a 3.000 euro per aver violato le direttive del governo oltre allo stop totale della sua attività, provvedimenti ai quali Scaletta è intenzionato ad opporsi tramite il suo avvocato. Secondo voi è giusto ciò che è successo a questo panettiere di Termini Imerese? Ma il pane non è un bene di prima necessità? Se il locale era chiuso al pubblico perchè il panettiere avrebbe violato le direttive? E’ vero che non era a casa, ma stava producendo un bene di prima necessità, e perdipiù per i poveri.
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È una vergogna neanche a scopi di beneficenza…questo paese vuole gli italiani morti di fame
Solo in Italia si sentono certe cose, dico ma non siete stanche di subire questi abusi? e’ Vergognoso.