Maurizio Belpietro, giornalista, opinionista, autore televisivo, conduttore televisivo, saggista ed editore italiano, è stato ospite nella trasmissione “Fuori dal coro” condotta da Mario Giordano, in onda su Rete 4. Si è espresso in merito alla guerra in atto in Ucraina, facendo delle “coraggiose dichiarazioni” in diretta Tv che inducono alla riflessione tutti noi. Queste le sue parole.

“La guerra in Ucraina c’era già prima, non è cominciata adesso. ci dicono che è cominciata adesso perché sono arrivate le truppe russe, ma prima di questo avvenimento c’era comunque una guerra. Era una guerra non raccontata (dai mass media) di cui non importava niente a nessuno. Una guerra forse un po’ anche alimentata.
Ricordo degli articoli, anche sulla stampa italiana, dove si raccontavano questi fatti. Milizie di orientamento neonazista che andavano a combattere (contro i filo russi), ma nonostante ciò erano tollerate (e quindi poco menzionate dalla stampa)“.
Belpietro ha fatto riferimento al Battaglione Azov, un reparto militare ucraino neonazista con compiti militari e di polizia, inquadrato nella Guardia nazionale dell’Ucraina e istituito con lo scopo principale di contrastare le crescenti attività di guerriglia dei separatisti filo-russi del Donbass durante la guerra del Donbass del 2014.
“Nessuno di noi si era preoccupato di tutto quello che stava succedendo. Questa è una cosa che noi abbiamo preferito ignorare” ammette Belpietro. Una sorta di mea culpa in qualità di giornalista, forse valeva la pena informare il mondo su ciò che da ben 8 anni accade in Ucraina, una guerra che tutti hanno ignorato, e non messere sotto i riflettori soltanto l’attuale invasione, che è comunque ingiustificabile e va condannata a prescindere. Nessuno poteva immaginare che queste milizie avrebbero portato alla reazione russa, ossia all’invasione dell’Ucraina da parte di Putin.
Forse a questo fa riferimento il leader del Cremlino quando parla di “denazificare l’Ucraina”. Chissà se è proprio il Battaglione Azov l’obiettivo più importante nel mirino di Putin.