Non si finisce mai di imparare, apprendere ed informarsi!
Molte cose ce le tengono nascoste per comodità… Altre cose invece le sappiamo e non diciamo nulla.
Quello di cui vi parliamo oggi è una realtà che purtroppo abbiamo sotto gli occhi quotidianamente, per poi consumare e mangiare!
[banner]Greenpeace ha pubblicato un interessante rapporto “Il gusto amaro della produzione intensiva di mele” . Un’analisi dei pesticidi nei meleti europei e di come soluzioni ecologiche possono fare la differenza” con i risultati delle analisi di 85 campioni di acqua e suolo prelevati in dodici Paesi europei, tra cui l’Italia, ed esempi di pratiche agricole ecologiche per effettuare una produzione sostenibile senza contaminare il suolo e l’acqua.
Secondo la ricerca ricerca condotta, nei meleti che producono frutto, vengono utilizzati oltre 12 pesticidi diversi, con i quali vengono irrigati campi, piante da frutto e frutti stessi…Frutti che ovviamente noi acquistiamo ai mercati o nei supermercati, e che poi mangiamo!
I test della ricerca hanno dato risultati da brividi.
Sono state fatte delle analisi approfondite su 36 campioni di acqua e 49 di suolo raccolti nei mesi di marzo e aprile 2015 e i dati ottenute sono tutt’ altro che confortanti! La sostanza riscontrata con maggior frequenza è il fungicida boscalid. Le analisi hanno interessato varie aziende di produzione in modo da fotografare un quadro completo della filiera, partendo dell’albero in riposo vegetativo,poi durante la fioritura e maturazione dei frutti. Dallo studio effettuato da Greenpeace è emerso che sul totale dei campioni sono stati rilevati 53 pesticidi diversi e che il 78 per cento dei campioni di suolo e il 72 per cento di quelli di acqua presentano residui di almeno un pesticida. Dunque… alla luce di questi dati è palese il fatto che mangiamo prodotti spacciati per il “rutto della terra”, quando poi in realtà sono solamente il frutto di sostanze chimiche iniettate alla pianta attraverso l’acqua. Clicca su MI PIACE per seguirci su Facebook